È una delle bevande iconiche della colazione al bar, accompagnata rigorosamente dal cornetto. L’espressione cappuccino e cornetto è probabilmente tra le più utilizzate ogni mattina nei bar italiani. Considerando la sua notorietà, ma soprattutto che è una bevanda che ha tra i suoi ingredienti fondamentali il nostro amato caffè, beh è il caso che ne parliamo un po’ più diffusamente.
Storia e curiosità sul cappuccino
Partiamo dall’aspetto storico di questa bevanda. Originariamente il cappuccino era semplicemente una tazza di caffè “corretta” con il latte. Da qui l’origine del nome che è, così insegna la tradizione, associato a quello dell’omonimo ordine mendicante cattolico. A quanto si narra l’origine della bevanda e del relativo nome è da ricondurre al frate Marco D’Aviano passato alla storia non solo per la sua attività missionaria, ma anche per aver ispirato e favorito la resistenza contro l’espansione ottomana in Europa.
Verso la fine del Seicento questo frate appartenente all’ordine dei Cappuccini assaggiò un caffè nella prima caffetteria che all’epoca aprì a Vienna. Il caso volle che D’Aviano considerasse troppo forte il sapore della bevanda e chiese di addolcirla con del miele o del latte. Fu utilizzato il latte che, una volta unito al caffè, schiarì il colore della bevanda rendendolo simile a quello dell’abito utilizzato dai frati mendicanti cui apparteneva Marco D’Aviano. Da qui l’associazione e la nascita del nome.
Nel corso dei secoli il cappuccino come bevanda è molto cambiato tanto che oggi possiamo affermare che per prepararne uno va utilizzato più latte che caffè (a differenza di quanto avveniva originariamente). Si considera cappuccino, quindi, la bevanda composta da uno (o due) caffè espresso al quale si aggiunge latte caldo e uno strato di schiuma. Le proporzioni sono: un terzo di caffè e due terzi di latte (schiuma compresa) da servire, ovviamente, in una tazza grande.
La procedura per fare il cappuccino a casa
Per preparare il cappuccino non è sufficiente una macchina del caffè, ma occorre una macchinetta per caffè espresso e un montalatte. Gli ingredienti, ovviamente, sono il caffè e il latte ma qui si aprono diverse possibilità. C’è un caffè più adatto per il cappuccino? Non proprio, tutto dipende dalle preferenze. Possiamo infatti così schematizzare:
- Caffè Etiopia – Cappuccino dal sapore dolce, floreale e fruttato, con note di fiori e agrumi
- Caffè Sudamericano (Brasile, Guatemala, Costa Rica) – Cappuccino dal gusto intenso e intrigante, con note di cioccolato, nocciola e caramello
- Miscela Italiana (Arabica + Robusta) – Cappuccino dal gusto bilanciato e corposo, con tostatura medio-scura per un sapore ricco e durevole
- Caffè 100% Arabica (tostatura chiara) – Cappuccino dal gusto leggero e delicato, con acidità piacevole e sfumature di frutta e fiori
- Caffè con predominanza di Robusta (tostatura scura) – Cappuccino dal gusto robusto e forte, con un retrogusto amarognolo e una crema più densa nel cappuccino
Oltre alla miscela di caffè il sapore del cappuccino dipende anche dalle proporzioni tra latte e caffè, dalla schiuma e dal tipo di latte utilizzato. Da questo punto di vista possiamo riassumere:
- Latte intero – Consigliato per un cappuccino cremoso e ricco
- Latte scremato – Produce una schiuma più leggera e meno persistente; è indicato per chi preferisce un cappuccino con meno calorie
- Latte senza lattosio – Ha un sapore naturalmente più dolce e permette di ottenere una schiuma simile a quella del latte intero
- Latte vegetale (come soia, mandorla o avena) – Il latte di soia è neutro e cremoso, quello di mandorla dona un sapore leggermente dolce e tostato, mentre il latte di avena produce una schiuma morbida ed è spesso considerato il miglior sostituto del latte vaccino per il cappuccino
A questo punto non resta che capire il procedimento per preparare un cappuccino perfetto. Vediamoli nel dettaglio.
La prima cosa da fare è preparare un caffè espresso con l’apposita macchinetta direttamente nella tazza grande da cappuccino. Quindi montare il latte a crema da versare delicatamente sul caffè fino al bordo della tazza. Se di gradimento si può aggiungere della polvere di cacao (o della cannella) da spolverare sopra il cappuccino. L’aspetto forse più delicato è quello del montare il latte. Se si utilizza una macchinetta per espresso che ha il beccuccio a vapore allora è sufficiente versare il latte in un bricco di acciaio e immergervi il beccuccio aprendo il getto del vapore che aumenterà il volume del latte fino a raggiungere la consistenza desiderata. In alternativa esistono i montalatte (sia elettrici che manuali) nei quali inserire il latte per ottenere la schiuma adatta per preparare il cappuccino.